Maglia calcio sarajevo

2001 Il governo del calcio ormai non riguarda soltanto l’amministrazione di uno sport e dei suoi campionati, ma è soprattutto fonte di ricavi miliardari e di legittimazione politica. 1926 – L’A.S. Varesina si fonde con lo Sport Club Luigi Ganna e con la Polisportiva Mussolini diventando la Varese Sportiva, cambiando i colori sociali ed adottando il bianco-rosso in sostituzione del bianco-viola. Ma i club che vorranno essere ripescati dovranno comunque versare una “tassa” a fondo perduto. BAYERN MONACO (maglia speciale per l’Oktoberfest) – Come da tradizione, il club bavarese ha anche una divisa particolare in occasione dell’Oktoberfest: come successo nella scorsa stagione, barcellona maglia 2025 viene ripreso lo stesso tema della terza maglia – in questo caso quello floreale – con un colore leggermente diverso. Da quel momento la Casa di Rüsselsheim ha rappresentato il principale produttore di veicoli del gruppo al di fuori degli USA e spesso l’azienda tedesca si è occupata anche della progettazione di veicoli venduti anche sotto altri marchi come Vauxhall in Gran Bretagna, Holden in Australia e Chevrolet in America Latina. La Opel AG fu tra queste: il regime nazista intendeva sfruttare la vasta esperienza della Opel nel settore degli autocarri, nonché il successo della gamma Blitz per richiederne un ingente quantitativo che ovviamente non avrebbe potuto essere realizzato utilizzando le già intasate linee di montaggio di Rüsselsheim.

Tutto ciò avvenne nonostante le ottime premesse iniziali, che vedevano la Casa di Rüsselsheim come una delle più solide realtà industriali in Germania. In quell’ultimo anno di piena produzione prima della guerra, la Opel contava ben 102 filiali di distribuzione in tutto il mondo, tra cui anche il Giappone, la Cina, l’Indonesia, l’Australia, la Nuova Zelanda e almeno quattro Paesi nel Sudamerica. Inizi l’anno a gennaio, in Australia, e lo finisci a novembre, in Giappone, dopo aver attraversato tutti i continenti. Nel 1934 debuttarono la 1,3 L e la 2,0 L, prime Opel con avantreno a ruote indipendenti, mentre l’anno seguente fu lanciata la Olympia, prima Opel a scocca portante. Il 1936 fu anche l’anno in cui venne prodotta la 500 millesima Opel. Le rimostranze e le lotte di classe fra lavoratori e dirigenza, che si instaurarono di lì a non molto, poco poterono, dal momento che alla fine del 1929 si ebbe l’avvento di un altro grave evento, vale a dire la pesante crisi finanziaria originatasi negli USA e che rapidamente si sarebbe propagata anche nel resto del mondo. Sei stato tra coloro che ha firmato il “patto gialloverde”, accordo voluto dal gruppo storico che vuole prontamente riportare la squadra in Eccellenza dopo una retrocessione che, certamente, non era tra i piani.

Come spesso accade in questi casi, il consiglio di amministrazione della Opel AG (che dal marzo 1929 era composto anche da cinque membri del gruppo GM) procedette ad un taglio di spese superflue, che si tradusse nell’estate di quello stesso anno anche in un taglio di 1.500 posti di lavoro, unicamente costituiti da operai. Le tre fiammelle sull’acqua tornarono nel logo che il Foggia adottò dal 1984 al 1990, rappresentate in una maniera più stilizzata su un campo grigio. Fu il primo logo a prefigurare i successivi loghi Opel in cui il cerchio verrà attraversato da un fulmine, e fu introdotto in occasione dei 75 anni dalla nascita della Opel. Ma vi fu anche lo sfondamento della quota delle 60 000 autovetture prodotte, solo tre anni dopo averne raggiunte faticosamente 30 000 in 24 anni. Il 17 marzo 1929 Wilhelm von Opel e suo fratello Friedrich vendettero una quota iniziale dell’80% delle azioni Opel alla holding statunitense General Motors, che nel 1931 completò l’acquisizione. Ma nel frattempo, anche le zone basse e medio-basse della gamma furono rivisitate: nel 1931 la «Laubfrosch» evolse nella Opel 1.0 L, prima Opel dal prezzo inferiore ai 2.000 marchi, la quale nel 1935 venne sostituita dalla P4, altro modello di grande successo.

Il fatto stesso che la Opel fosse nell’orbita di un’azienda americana fu vista in malomodo dal Führer. Il fatto che ci sia più equilibrio con squadre come Roma, Lazio, Milan, noi, Atalanta, Torino e Sampdoria che insidiano la classifica – ha aggiunto il tecnico di Certaldo – sono più complicazioni per la Juve stessa. Nel 1939, alla vigilia della guerra, il presidente della GM Alfred P. Sloan, motivava pubblicamente il fatto di fare affari nella Germania nazista, sottolineando la natura altamente vantaggiosa delle operazioni della GM sotto il Terzo Reich. Ma persino il potente leader nazionalsocialista poté fare poco in quella prima fase del suo regime: gli anni trenta furono per la Opel un decennio di importanti innovazioni tecnologiche. La produzione di frigoriferi presso lo stabilimento Opel comincerà nel 1937 e durerà fino a diversi anni dopo la fine della guerra, caratterizzando anche il periodo della rinascita economica della Germania. Alla riapertura nel 1924 erano 2.400, ma alla fine del 1928 furono ben 7.600, oltre il triplo. Vale la pena dedicare qualche riga anche ad un altro particolare ramo industriale nel quale la Opel venne coinvolta durante gli anni trenta del XX secolo, vale a dire quello relativo alla produzione di frigoriferi.


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