In concomitanza con l’avvio della produzione di biciclette, anche il logo della Casa fu rinnovato. 1936, la produzione di biciclette fu venduta alla NSU di Neckarsulm e le biciclette prodotte da quel momento in poi furono commercializzate con il marchio NSU-Opel fino al 1940. In totale, la Opel costruì circa 2,6 milioni di biciclette, senza contare la produzione NSU-Opel. Ad aprire sono i padroni di casa, ai quali tocca riscattare gli zero punti nel girone eliminatorio del Mondiale di Francia, partendo dal Belgio: a passare in vantaggio sono proprio gli ospiti ma i nipponici, trascinati dai propri sostenitori, riescono a reagire pareggiando subito dopo e ribaltando poi il risultato; il vantaggio sfuma però a gara inoltrata con il Belgio che chiude la partita sul 2-2. Sull’altro campo, invece, la Russia ottiene una facile vittoria per 2-0 a scapito della Tunisia. Segna un gol anche di pregevole fattura e poi si schianta contro i cartelloni pubblicitari per recuperare una palla ed evitare un fallo laterale. Tale soluzione tecnica fu d’altro canto assai costosa, perciò la Kettenlos riuscì a ritagliarsi solo un ruolo di nicchia nel mercato delle biciclette a causa del suo prezzo elevato (420 marchi contro i 340 richiesti per la più costosa fra le biciclette a catena, mentre la meno costosa scendeva addirittura a 215 marchi).
La Kettenlos era caratterizzata dalla presenza di una vera e propria trasmissione ad albero, terza maglia inter 2025 che era accoppiato ai pedali ed alla ruota attraverso due coppie coniche. Battere questa Spagna era impresa estremamente ardua, con queste premesse non poteva che finire così. Alcuni esponenti del mondo di Internet e dei nuovi media (su tutti Carlo Rubbia, Nicholas Negroponte e Renato Soru) videro in Grauso una delle personalità più innovative e lungimiranti dell’imprenditoria italiana, in grado di contribuire allo sviluppo di un settore che era conosciuto in Italia solo dagli addetti ai lavori. Gli inizi non furono affatto facili: oltre al fatto che mancava ancora l’esperienza nel settore della produzione di macchine per cucire, il giovane Adam Opel dovette scontrarsi anche con l’astio che egli suscitava nei cuori e nelle menti dei sarti locali, assai adirati per la concorrenza che una macchina per cucire avrebbe potuto costituire. Per cui, chiaramente, il nostro non può essere che un voto contrario, un voto che non può non sottolineare come continui questo malcostume, soprattutto di pretendere e pensare che vi siano dei diritti acquisiti e che, questi, si possano automaticamente trasferire da un impianto ad un altro, quando non vi è una reale programmazione. Tuttavia, do atto che l’importante accoglimento del nostro ordine del giorno, ispirato alla proposta radicale di anagrafe pubblica dei rifiuti per la predisposizione della relazione del Ministro dell’ambiente sui rifiuti, ha fatto di questo dibattito sui rifiuti in Campania un dibattito importante e utile per la trasparenza e la gestione dei rifiuti nell’intero Paese (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico).
Visto il successo solo parziale di tale modello, alla Opel si preferì avere in catalogo dei prodotti che garantissero vendite in massa, in maniera tale da poter ridurre i prezzi di vendita senza per questo compromettere gli utili, ma anzi, consolidarli. Non solo le nobildonne di blasone, che alle feste di palazzo hanno il posto assicurato per l’eternità; anche quelle che un bel visino non lo possiedono affatto e anzi, per compensare il loro volto tutto spigoli e i tratti irregolari hanno dovuto addomesticare tutto quanto l’arsenale delle arti seduttive: la postura giusta, un pezzettino di stoffa in meno là dove i postulanti gettano un occhio avido, i sorrisi vezzosi alternati alle smorfie più disarmanti, la frase arguta buttata lì a sorpresa, la cattiveria gratuita mascherata da osservazione cortese… I figli di Adam Opel, invece, trovarono molto interessanti le «carrozze a motore» in quanto avrebbero potuto costituire un ulteriore sbocco commerciale per l’azienda di famiglia. Per questo, l’opportunità prospettata ad Otto Beyschlag (il fondatore dell’azienda austriaca) da Heinrich Opel, uno dei figli di Adam, si rivelò allettante. Per questo, i cinque figli del fondatore presero in mano le redini dell’azienda.
Per questo, nel 1908 la Kettenlos scomparve dal listino e dai piani produttivi della Casa di Rüsselsheim. Nel frattempo, la sperimentazione di nuove soluzioni tecniche per le biciclette Opel proseguì, ma fu solo nel 1899 che la Casa di Rüsselsheim presentò la cosiddetta Kettenlos («senza catena» in tedesco). Oltretutto la Kettenlos presentava anche alcuni altri svantaggi, come ad esempio lo smontaggio della ruota posteriore, resa difficoltosa dalla presenza degli organi di trasmissione. Durante l’ultimo decennio del XIX secolo, la Opel pensò ad una soluzione per eliminare la trasmissione a catena sulle ruote posteriori: anche altre Case costruttrici stavano sperimentando alcuni sistemi volti allo stesso fine. Una delle particolarità nella gamma di articoli che la Opel aveva a catalogo durante i primi anni di produzione stava nella presenza di una cucitrice per calzolai, un arnese pensato proprio per fabbricare calzature. Nel corso degli anni a venire, la produzione aumentò significativamente, grazie anche al successo di modelli come la Delphin e la Perfecta, vere colonne portanti della produzione di macchine per cucire Opel nel corso degli ultimi anni del XIX secolo e dei primi anni del secolo successivo. MANCHESTER UNITED (terza maglia) – ufficiale – Una banda tricolore all’altezza del petto caratterizza la maglia dei Red Devils.
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